C’erano una volta gli imperi

Posted: 15th aprile 2013 by @DaniloMorchio in Senza categoria
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Imperi
 
C‘era una volta un grande impero, suddiviso in alcuni regni di media grandezza a loro volta, divisi in tanti piccoli feudi.
Ognuno di essi veniva gestito da un signorotto in maniera autonoma ma seguendo le linee guida che provenivano dall’alto.
Tra i tanti ne esisteva uno che si era auto trasformato in uno staterello democratico fondato sull’intelligenza e che come tale oltre a generare il prodotto che serviva ad alimentare l’impero, produceva un enorme plus valore sotto forma di conoscenza, capacità e allegria oltre ad uno spirito di partecipazione piuttosto che di competizione.
Tale plus valore veniva poi reinvestito nella produzione di idee che reinventavano il ciclo dal quale erano state generate.
Il signorotto del posto non dava ordini ma suggerimenti, non sforzava la popolazione a lavorare ma li punzecchiava, aiutandoli quando necessario e quando ne aveva bisogno chiedeva loro aiuto.
Un giorno un feudatario senza feudo chiese aiuto ad un regnante il quale con l’aiuto dell’imperatore impose che tale feudatario sfeudato venisse fornito di un feudo, che però al momento non era disponibile, allora si pensò che fosse giusto dare al nobile l’unico feudo gestito da un liberto.
E così fu !
Fu che il piccolo stato democratico fondato sull’intelligenza si trasformò in un regno fondato sull’ignoranza e sulla presunzione dove l’unico obbiettivo è diventato il prestigio di qualcuno, dove lo spirito di partecipazione è diventato confusione generale, dove non si produce altro che entropia e dove lo scontento ha cancellato il plus valore.
Una piccola oasi felice è stata resa sterile solo e come sempre per mafioseria …
Un vanto dell’impero, un peso per la collettività
Auguro alla plebe di non trovarsi in un luogo di sterpaglie in cui non si trovi neppure un filo d’erba da brucare.

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