La burocratizzazione della mia azienda

Posted: 11th luglio 2013 by @DaniloMorchio in Senza categoria
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Burocrazia

Oggi 2013, lavoro in una grande azienda da ben 31 anni e da sempre sono stato fiero di contribuire con tutto l’impegno possibile a migliorarla.

Qualche anno fà dopo una crisi che ci stava portando al fallimento, un pò per gli errori di visione dei manager, un pò per la crisi mondiale del 2001, siamo stati acquisiti da un’altra azienda ancor più grande.

Dapprima sembrava buona cosa, ma col passar del tempo mi sono reso conto di non essere più incentivato a migliorare le cose, tutto ciò che era stato fatto di buono andava perdendosi e il nulla ne prendeva il posto, in nome di una globalizzazione dei sistemi nel tentativo di renderli omogenei in tutte le sedi mondiali, ma in verità per la credenza di un falso risparmio, si stà cedendo il passo alla burocratizzazione globale e sopratutto al caos.

Anche le persone più originali e creative si sono arrese a questa situazione contingente e tutto si spersonalizza per lasciare il posto al nulla ideologico.

Persone, che fino ad allora davano tutte se stesse per aiutarti nel cercare metodi di gestire al meglio i problemi, di risolvere i problemi, oggi si lasciano andare in nome del “lascia che sia”.

Anch’io, che ho sempre cercato di non cedere al potere costituito, ed ho sempre lottato per la mia piccola nicchia ideologica e per il bene comune, inizio ad essere stanco di combattere, è un muro di gomma sul quale tutto rimbalza ed il mio ferreo ottimismo inizia ad intravvedere un tunnel buio, che neppure nei momenti peggiori, del primo periodo di cassa integrazione, mobilità e incentivi sembravano portarci alla fine, erano così oscuri.

Ed oggi la storia si ripete, con più forza che mai.

Se allora il tunnel aveva una parvenza di fondo visibile, oggi mi sembra senza fondo, dove la burocrazia ed il lecchinaggio, sono gli dei da pregare nella speranza di non perdere i pochi diritti acquisiti che ci sono rimasti, diritti che vengono velocemente inghiottiti da questo neonato buco nero, pieno di futilità, di menefreghismo collettivo, il cui orizzonte degli eventi non è ben delineato e pertanto di facile attrazione.

Spero di sbagliarmi, spero che questo sia solo un momento di passaggio, spero che qualcuno, con il potere e le capacità necessarie, si renda conto che bisogna manovrare il timone verso altri lidi, perchè se così non fosse la vedo proprio brutta nel prossimo futuro.

E quindi resto nella speranza, che in un prossimo futuro non mi ritrovi in qualcosa, che oggi con l’ausilio del futuro anteriore debba essere un "Avrei Dovuto …" cerco in me stesso l’ottimismo di ieri per poter andare avanti.

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