L’apparenza

Posted: 10th maggio 2010 by @DaniloMorchio in Ricordi & Pensieri
Commenti disabilitati su L’apparenza

 

Pensiero :
E adesso sei fuori.
Da tutto ciò che si può definire il centro di tutto,
e ti ritrovi così, al buio, non più sotto al caldo riflettore che ti cullava,
scaldandoti il viso in un agre profumo di ferro e zanzare.
E’ così lontano sono ormai le sensazioni che provavi ora che sei avvolto dal buoi,
mai ti eri sentito così reale finora.
Una personalità che ti era stata dipinta addosso,
disegnata sulla pelle e che ti aveva trasformato in ciò che realmente non eri ma di cui eri convinto essere,
una pelle non tua che non ti apparteneva ed alla quale non ti eri mai abituato veramente, ma che ti era così cara,
perchè riusciva a nascondere le verità che solo alo spegnersi dei riflettori si rivelava,
come una piccola fiamma che alla luce del giorno non ha significato, ma così lucente nella notte.
Ora tutto ciò è come un pugno nello stomaco, non fa tanto male di per se, ma per le inevitabili conseguenze sul tuo io.
E ti ritrovi così, a cullare la tua stessa anima, finora curata da altri, modellata secondo i loro criteri e le loro esigenze,
quasi fosse stata formata di materiale plastico e rimani lì da solo a chiederti perchè, come sia potuto accadere.
Perchè tutte le meraviglie che hai conosciuto nella tua debole ed insignificante esistenza non possono essere per sempre ?
Ma forse la verità e che tutto ciò, sia solo parte di uno spazio e di un tempo che tu solo puoi attraversare per un breve momento,
come se il mondo intero e tutti gli esseri viventi fossero solo una sequenza di immagini fotografate ed ognuna mondo a se,
e tu sei solo la pellicola sulla quale esse vengono impresse.
Forse nulla esiste realmente, neppure questo pensiero che scivola con le sue parole su queste pagine.
Non è difficile poter credere di poter pensare senza esistere, nel credere di essere solo soggetti di un sogno di Dio,
e come tali senza la facoltà di scegliere se pensare, dormire o mangiare, lo facciamo e basta,
grazie ad un ordine imperativo che ci autodetermina.
Così quando sognamo noi stessi e sognamo qualcuno,
nello stesso modo diamo a lui la capacità di pensare ed agire tramite il nostro inconscio,
ne lui ne noi quindi dettiamo regole, ma le eseguiamo ciecamente in qullo stesso istante.
Per quanto tutto ciò possa sembrare assurdo, fingendo di crederci, giungiamo alla convinzione di non esistere realmente,
ma di essere solo un ombra di Dio.
Ma allora perchè ? Quale è lo scopo di tutto ciò ?
Un paio di domande che complicano ancora di più le cose,
perchè nel proporle ne generano una ancor più fine e complicata cui dar risposta.
Se io non esisto e penso quando Dio sogna di me,
di farmi pensare è lecito credere che Dio stesso sia autore delle domande che io mi sono posto .
In questo caso sarebbe Dio stesso che si starebbe ponendo le mie stesse domande sulla propria esistenza,
cercando di capire se sia Lui stesso, soggetto del sogno di qualcuno al di sopra di Lui.
Se pio il pensiero che mi ha condotto fino a qui,
fosse iniziato con un Dio anzichè con un uomo il discorso si reitererebbe all’infinito,
con un continuo avanzare ed un continuo retrocedere dimensionale .
Parlando di Dio quindi lo si potrebbe definire come un essere multidimensionale, uno e tutto contemporaneamente .
Per avere una visione di cosa potrebbe significare questo stato
però bisognerebbe allenare la mente pian piano a piccoli passi.
Per immaginare un essere multidimensionale, per noi esseri tridimensionali (più quella temporale),
imprigionati nella nostra logica coscenza rinchiusa in una limitata percezione,
l’unico modo è quello di immaginarlo assente di dimensionalità.
Un essere quindi che non può esistere nella nostra realtà nella sua forma multidimensionale,
ma potrebbe essere presente la sua sola parte tridimensionale .
Pensando a rovescio pensando di essere noi a sognare un soggetto scaturito dal nostro inconscio
e ponendoci al suo livello potremmo pensare che consideri noi suoi Dei,in quanto fonte ispiratrice della sua stessa esistenza.
Riepilogando :
L’esistenza che creiamo nei nostri sogniè senza dimensione, senza nessuna consistenza fisica,
e quindi non facente parte della nostra realtà, del nostro vissuto quotidiano, ma esiste,
ad un livello differente esiste realmente.
Per la legge dell’avanti e indietro di cui prima anche noi per Dio non esistiamo nella sua realtà,
ed è forse per questo motivo che esiste la morte, forse questa è il momento in cui Dio si dimentica di noi, perchè il sogno è finito .
Se è così alora io sono convinto che non bisogna mai dimenticarsi delle proprie creature mentali,
per non ucciderle come invece sembra faccia Lui.

Conclusione :
Se ogni esistenza è creatura di un creatore e come tale NON esistente nella stessa realtà del suo creatore, alora nulla esiste.
Se questa conclusione non fosse vera, possono esserci due possibilità alternative.
O in cima alla vetta delle coscienza esiste un unico Dio coscente di tutto,
un Dio finale e creatore oltre che attore di tutto, che non si pone domande di alcun tipo,
in quanto onnisciente e che per qualsiasi domanda la risposta stà in se stesso.
Oppure l’unico a pensare di esistere sono io,
in questo istante e tutto ciò che creo con il pensiero altro non è
che un confuso modo di associare pensieri assurdi generati da scambi sinaptici più o meno casuali,
misti a percezioni e sensazioni.
Per questo ultimo caso però nulla ha importanza e stò solo sprecando il mio tempo e quando tutto sarà finito,
sarà come se nulla fosse mai stato .
Quello che sò è che in ogni caso quello che conta è continuare a pensare finchè si può,
è l’unica cosa che conta al momento, finchè mi sentirò addosso questa mia esistenza apparente .
Non ci sono e mai ci saranno certezze in questi argomenti, per questo è bello affrontarli,
perchè tengono sempre viva la speranza, ed è per questo che io vorrei essere un credente,
ma mi sono sempre definito uno sperante .

Comments are closed.