Pensieri stonati

Posted: 20th aprile 2013 by @DaniloMorchio in Senza categoria
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pensieriStonati

Questa prima parte è un pensiero che non ho formulato nei termini in cui è stato scritto ma lo sento mio poiché lo sostengo ogni giorno nel mio comportamento o almeno così credo e mi ha dato spunto per scrivere quel che segue nella seconda parte .

Quando avremo raggiunto una buona integrazione delle nostra personalità, quando le emozioni non ci manderanno più in tilt, ma sapremo come canalizzarle a seconda delle circostanze, quando sapremo non farci più condizionare dalle opinioni altrui, ma useremo attivamente e autonomamente la facoltà del pensiero e del giudizio critico, quando sapremo rispettare le esigenze del nostro organismo e saremo attenti ai suoi messaggi, senza più dover delegare la nostra salute ad altri, quando conosceremo a fondo il meccanismo dell’intuizione e potremo avvalerci di uno strumento in più ogni qualvolta saremo di fronte ad una scelta, quando avremo avuto il coraggio di guardare in faccia anche ciò che di noi stessi non ci piace o non accettiamo e non avremo più bisogno di buttare addosso ad altri il peso di errori o limiti che sono essenzialmente nostri, quando sapremo cogliere ogni situazione nella sua unicità e nel suo divenire, imparando ad intervenire nel modo più congruente ed efficace, e quando sapremo cogliere nel mistero di un fiore che sboccia il richiamo di leggi forse più grandi di noi, e manterremo il nostro spirito aperto e disposto ad accogliere realtà e conoscenze sempre nuove… ecco che allora avremo raggiunto la meta propria dell’Homo Sapiens, e potremo finalmente cominciare a vivere bene. Non sarà che l’inizio.

Ma chi sono io realmente? Qual’ è quell’Io che sarebbe venuto fuori – e che ancora può venire fuori – se io facessi veramente attenzione a tutto ciò che si muove dentro di me? Se io osassi dare voce e spazio a quelle parti ancora nascoste? Qual’ è quell’io che si cela dietro potenzialità ancora inespresse o addirittura sconosciute, dietro sogni mai presi sul serio, desideri mai ammessi o ideali non seguiti? Quanto ancora potrei dare a me stesso, e potrei dare agli altri e alla vita se diventassi capace di sviluppare appieno ciò che posso essere?

Quello che segue è frutta del mio sacco ed è scritto al femminile perchè non rivolto direttamente ad un essere umano ma ad una mente in generale …

Chissà se capirai pienamente ciò che cerco di esprimere in questo mio sfogo di pensieri, “a volte è difficile anche per me”, altre volte penso di essere un pò matto, ma ora che ho trovato un’altra mente aperta, cosa molto difficile in questo mare di consuetudini, di convenzioni ed in particolare di falsità, ebbene ora cerco di non farmela scappare, cerco di darle qualcosa di mio costringendola così a farmi regalare qualcosa di cui Lei è in possesso e che mi possa far maturare ulteriormente, nel viaggio infinito della vita.

Sai, ciò che ti chiedo è un semplice sforzo nel cercare di mettere ordine nelle mie parole cosicché ciò che con molta fatica cerco di esprimere ti si possa chiarire in un immagine che ti renda l’ idea di ciò che sono o meglio ciò che tento di essere, mettimi a fuoco.

Forse questo sforzo ti sembrerà inutile, perché credi di conoscermi già e magari anche molto bene, ma occhio, ogni giorno, se stai attenta a ciò che ti circonda, ti accorgi che tutto si trasforma e con esso il tuo modo di pensare, ed in quel preciso istante scopri un pò di te stessa, quella parte che ancora non avevi neppure intravisto, quella parte che ti fa sentire diversa da prima, dagli altri, quella parte ti rende speciale, perché è proprio la capacità di modificare il proprio modo di pensare che ci dà la possibilità di avere un pensiero almeno in parte nostro e non dettato totalmente dalle idee altrui.

La domanda è : tutto ciò è utile e può servire a chi ha già realizzato tutto quello che importa nella vita, una famiglia dei figli, un lavoro (anche se non molto gratificante). La risposta è intrinseca all’interno di altre risposte :

Siamo veramente realizzati, tutto ciò che cerchiamo è quello che abbiamo cercato trovato ed avuto ?

Non è che un momento la vita, un momento che andrebbe vissuto il più intensamente possibile, goderla in ogni sua parte e capirla, ma non con superficialità, bensì con coscienza, ascoltando con attenzione quello che ha da dirti, prima con il cuore per gustarne il nettare poi con la mente per apprendere pienamente i suoi segreti e poter dire, Dio esiste ma non perché me l’hanno detto, perché l’ho visto dentro me stessa e dentro agli occhi di chi ho di fronte.

Dio non può essere semplicemente ciò che viene tramandato dalle varie religioni, siamo noi i Profeti della vita e Dio è la vita. Dio siamo noi nel momento in cui proviamo la felicità mentre sprizziamo energia attraverso un sorriso. Non aver paura di amare, non nasconderti dietro questa paura. Posso capire quanto sia difficile per te, se ciò che penso è vero molto più di quanto lo sia per me. Per me è difficile invece starmene zitto non dire ciò che sento dentro, ciò che provo in particolari momenti. Mi è difficile anche dire queste cose nella consapevolezza di una situazione difficile, nella chiara sensazione che prova il detenuto di un carcere con le sbarre volte su un collegio femminile. È difficile lo ammetto, ma per me sarebbe molto più difficile il contrario. Quando non hai qualcosa che ha un altro e non lo sai puoi farne a meno, ma se assaggi un dolce veramente gustoso quando non puoi averlo più, allora stai male veramente. Comunque io scrivo per dare ad altri l’opportunità di capire anche se vagamente la mia realtà, forse l’unico modo per rendere l’idea di ciò è per me dovrei trasformare queste parole in musica, in una melodia le cui note armonizzate nel giusto modo danno quelle sensazioni che fanno venire i brividi alla schiena mettendoti in testa quella voglia di cantare, di lasciarsi andare.

Questo è solo una piccola parte di ciò che vorrei dire, ma sono pochi i momenti in cui ci si trova in stati mentali ispirati e le parole scivolano sulle dita. Non siamo mai maturi, non finchè non troveremo la pace nelle nostre azioni, una pace che provenga dal nostro io e non da un "hai fatto ciò che era giusto", perché non esiste ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ma ciò che io ritengo giusto e che tu riterrai alla tua maniera.

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